io ascolto dal mare maestro / tante di quelle canzoni / che proprio non mi viene / il bisogno di cantare
Nel pensare a un nuovo progetto di inediti volevo certamente partire dalla mia evoluzione umana e artistica ma anche dare una coerenza di proseguimento a “Luna in Ariete”, primo disco che ho scritto per intero e che ho costruito in un regime di doppia gestazione (ero in gravidanza). Il percorso di “Luna in Ariete” è stato poi interrotto dalla pandemia e non c’era da sentirsi più o meno sfortunati, si era tutti nella stessa barca e quantomeno io almeno ho potuto successivamente restituire vita a quelle canzoni, pur incespicando. Adesso è passato quasi un lustro e, non so a voi, ma a me succede che ad ogni lustro faccio la rivoluzione. La presenza di un bambino – dicendola molto edulcorata – ha rallentato i tempi di ricostruzione e di nuovo inizio ma mi ha anche costretta a una stanzialità, fisica e emotiva, e regalato un reale baricentro di bisogni. Il rapporto a doppio filo con gli elementi fondamentali a me cari, acqua e aria, non si è invece mai interrotto: vivo in parte davanti al mare ed è lì, nella fortuna della luce o del Maestrale che urla e ti chiude a casa per tre giorni, che trovo sempre un mio foglio bianco, lo spazio pronto ad accogliere una visione.